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Thomas Alan Waits.

In concreto, Thomas Alan Waits aprì gli occhi al mondo il 7 Dicembre 1949.

Unico maschio dei Waits, dopo la sua nascita la famiglia si spostò nel sud della California.

I Waits trascorsero un po' di tempo a San Diego, Laverne, Pomona, Silver Lake, North Hollywood.
Per un certo periodo i Waits risiedettero a Whittier, il cui maggior motivo di notorietà era costituito dall'essere luogo di nascita del presidente americano R. M. Nixon.

I genitori di Waits divorziarono quando lui aveva 10 anni, e visse gran parte della sua infanzia con la madre e le due sorelle, ma nonostante la loro presenza restava spesso per conto suo.

Con il padre instaura un buon rapporto, e sviluppa grazie a lui l'amore per la musica, soprattutto per il pianoforte; l'amore per il jazz degli anni '30, per Johnny Mercer, George Gershwin, Cole Porter.

A causa della situazione familiare inizia a lavorare in un ristorante all'età di 14 anni, come lavapiatti e poi come cuoco.
Più tardi troverà impiego come portiere in un Folk Club di Los Angeles: l'Eritage Club, dove sale sul palcoscenico per cantare alcune delle sue canzoni.

Herb Coehn nel '72 ascoltandolo né rimane impressionato, ingaggiandolo.

I dischi d'esordio sono fulminanti per critica e pubblico, ancora abituati a canzonette si ritrovano di fronte a  canzoni che cantano la solitudine, l'emarginazione, l'alcoolismo e i disgraziati in genere.


 Tom diventa un personaggio, curvo sul suo pianoforte, spesso sbronzo con la sua voce incatramata da mille sigarette, incanta quando alterna pezzi dolci e malinconici ad altri taglienti, sincopati,  sempre comunque dai testi profondi, visonari e poetici. 

Alla fine di questi tribolati anni '70 Tom tocca quasi il fondo, e la sua storia autodistruttiva con un altra artista "maledetta" come Rickie Lee Jones giunge al capolinea, e dopo averla immortalata sul cofano della macchina nella copertina di Blue Valentine Tom volta pagina, sia nella vita privata che in quella artistica .

Negli anni '80 Waits infatti ha esplorato nuove sonorità senza comunque perdere la sua ispirazione poetica, riuscendo perfettamente ad uscire dal cliché del personaggio che si era creato e che rischiava di verdersi rimanere cucito addosso per tutta la sua carriera a venire. 

In questo senso sua moglie Kathleen è stata  fondamentale, diventando la sua musa, e facendogli mettere la testa a posto, salvandogli la vita come lui stesso ha più volte dichiarato e facendogli scoprire le gioie e le responsabilità di avere una famiglia.

Adesso scrivono insieme le canzoni ed hanno 3 figli , e il più grande Casey Xavier pare voler seguire le orme del padre visto che già nell'ultimo "Get Behind The Mule Tour" datato 1999 si è unito alla band in alcune occasioni siedendosi alla batteria per pezzi impegnativi come "Big in Japan" .

Waits non si e' fatto scrupoli di coerenza, ha evaso le facili classificazioni e ha scritto musica originale, che sfida qualsiasi tentativo di definizione e costituisce l'espressione formidabile di un eccentrico talento, che ama le scarpe italiane a punta.

Dopo gli anni 70', i cosiddetti "Asylum Years" di cui già abbiamo parlato, Tom ha affrontato con passione e professionalità un ambizioso progetto di Coppola musicando il film "One from the heart" nel 1982 (occasione in cui conobbe la futura moglie Kathleen Brennan, oramai come già detto , immancabile co-autrice e co-produttrice di ogni lavoro di Tom), il film fu un flop, la colonna sonora semplicemente indimenticabile...

Ma la svolta professionale della sua carriera ha coinciso con il trasferimento alla casa discografica Island, dove Tom ha prodotto il trittico degli anni '80, cominciato con Swordifishtrombones nel 1983, passando per Raindogs nel 1985 per approdare a Franks Wild Years nel 1987, volendo escludere la raccolta live del 1988 Big Time.

Ebbene, questi tre album di Tom sono davvero distanti anni luce da quelli degli anni '70 , ma non per questo meno belli , anzi proprio la sua inventiva e la sua voglia di esplorare hanno raggiunto il culmine in questo periodo produttivo, in cui il nostro si é dedicato a diversi altri progetti sia cinematografici che teatrali, insomma Tom era un vero vulcano in piena e continua ebollizione.

Nei primi anni '90 Tom pubblica altri 2 album che, se possibile, riescono ancora una volta a stupire e a lasciare un segno indelebile, perché un album come Bone Machine del 1992 è un vero pugno nello stomaco, ma quando ti entra dentro ti rendi conto di come sia destinato in realtà ad avere un posto di rilievo nella storia della musica moderna .

In questo periodo instaura una profonda amicizia col regista teatrale Bob Wilson da cui nasceranno diverse collaborazioni che porteranno alla pubblicazione di album come The Black Rider (93), Blood Money e Alice (2002) .

Nel frattempo Tom ha cambiato ancora etichetta e nel 1999 ha pubblicato Mule Variations, un altro formidabile disco che ce lo ha anche riportato in Tour e finalmente per la prima volta anche in Italia , se si vuole escludere la breve apparizione al premio Tenco nel 1986 .

Tra le sue migliori canzoni ci sono veri e propri inni dedicati ai diseredati, naufraghi del grande sogno americano, una sorta di testamento per coloro che debbono lottare per non essere travolti, ma anche struggenti pezzi d'amore, malinconici, tristi, riflessivi, come anche altri divertenti , ironici ma anche altri ancora più ermetici, nascosti... insomma, nel mondo di Tom si può trovare davvero di tutto, ogni emozione ha il suo cantuccio, così come ogni cane ha la sua cuccia e così come tutti noi, suoi fans, abbiamo lui, l'unico vero ed originale Raindog che mai abbia calcato il suolo di questo pianeta .

Continua così Tom, regalaci un altro sogno...




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